Dettagli offerta: Terra Santa Israele Tel Aviv dalla Sardegna Volo diretto da Olbia Offerta Viaggi e Pellegrinaggi


  • L'offerta Comprende:

    Volo Olbia-Tel Aviv A/R con copagnia Meridiana, sitemazione in hotel 3*** a Nazareth e Betlemme in camere doppie con servizi privati, trattamento di pensione completa dal pranzo del primo giorno alla cena del penultimo giorno, trasferimenti come da programma, guide e ingressi come da programma, assicurazione medico-bagaglio, accompagnatore dall’italia.

  • L'offerta non comprende:

    € 35 quota d’iscrizione, bevande, mance da corrispondere in loco (circa 35€), extra a carattere privato, tutto quanto nn indicato alla voce “La quota comprende”.

  • Supplementi e Riduzioni:

    Camera Singola +20%.



Terra Santa Israele Tel Aviv dalla Sardegna Volo diretto da Olbia Offerta Viaggi e Pellegrinaggi

TERRA SANTA DALLA SARDEGNA: Visita la Terra con Tour di Tel Aviv-Nazareth Gerusalemme betlemme, rivivi i luoghi di Gesù con partenze dalla Sardegna

Programma Pellegrinaggi terra santa dalla sardegna

15 SETTEMBRE Olbia-Tel Aviv-Nazareth: Appuntamento presso l’aereoporto di Olbia due ore prima della partenza. Disbrigo delle formalità di imbarco e partenza per Tel Aviv con volo (diretto) delle 00:15. Arrivo previsto alle 04:40 (ora locale). Trasferimento in hotel a Nazareth “Il Fiore della Galilea”. Sistemazione nelle camere riservate e pernottamento. Dopo pranz, trasferimento in Galilea, laregione più bella e fertile della Terra Santa, con sosta al Monte Carmelo. Cena e pernottamento in hotel.

16 SETTEMBRE Nazareth: Trattamento: pensione completa. Al mattino , salita sul Monte Tabor e visita al Santuario della Trasfigurazione; sosta a Cana di Galilea. Nel pomeriggio, visita del Santuario dell’Annunciazione, nella Nuova Basilica e della Chiesa di San Giuseppe a Nazareth, soste sul luogo dove visse la Sacra Famiglia. Pernottamento a Nazareth.

17 SETTEMBRE Nazareth: Trattamento: pensione completa. Partenza per la regione del Lago di Tiberiade, visita di Tabga, il luogo del primato di Pietro e della moltiplicazione dei pani, e di Cafarano. Escursione nel lago con il battello. A seguira, salita al Monte delle Beatitudini, il luogo in cui Gesù pronuncio’ il discorso della montagna. Pernottamento a Nazareth

18 SETTEMBRE Nazareth-Betlemme: Trattamento: pensione completa. Trasferimento dalla Galilea alla Guinea, con sosta nel Mar Morto, la depressione geologica più profonda della terra, a circa 400 m sotto il livello del mare. Sosta a Qumran, dove nel 1947 furono ritrovati i celebri manoscritti della comunità degli Esseni, e il Monte delle Tentazioni con visita al monastero. Trasferimento a Betlemme, visita alla Basilicata della Natività e della grotta dove nacque Gesù, della grotta di S. Girolamo e del capo dei Pastori, il luogo in cui gli angeli annunciarono la nascita di Cristo. Cena e pernottamento a Betlemme.

19 SETTEMBRE Gerusalemme- Betlemme: Trattamento: pensione completa. Al mattino, partenza per Gerusalemme. Visita del Monte degli Ulivi: l’Orto del Getsemani, la Basilicata dell’Agonia, la Cappella del Parter Noster, la Cappela del Dominus Flevit. Nel pomeriggio, Via Crucis per le vie della Città Veccia e visita alla Basilica del Santo Sepolcro. Pernottamento a Betlemme

20 SETTEMBRE Gerusalemme- Betlemme: Trattamento: pensione completa. Partenza per Gerusalemme e visita del Monte Sion , il Cenacolo, dove ebbe luogo l’Ultima Cena , la Chiesa della Dormizione, la Chiesa di S. Pietro in Gallicanu, il Cardo Maximus e visita del Muro del Pianto. Pernottamento a Betlemme.

21 SETTEMBRE Betlemme-Tel Aviv-Olbia: Trasferimeto per l’aereoporto di Tel Aviv, disbrigo delle formalità d’imbarco e partenza in tempo utile per Olbia (volo delle 7:10). Arrivo ad Olbia e fine dei nostri servizi.

La quota comprende:

Volo Olbia-Tel Aviv A/R con copagnia Meridiana, sitemazione in hotel 3*** a Nazareth e Betlemme in camere doppie con servizi privati, trattamento di pensione completa dal pranzo del primo giorno alla cena del penultimo giorno, trasferimenti come da programma, guide e ingressi come da programma, assicurazione medico-bagaglio, accompagnatore dall’italia.

Informazioni pratiche Per il pellegrinaggio in terra santa Fuso orario Un'ora in più rispetto all’ora italiana.

Valuta La moneta ufficiale è il Nuovo Shekel (NIS) 1 €=5,01 Nis circa. Acquisti di merci o servizi possono essere pagati in Dollari americani o in Euro: consigliamo di portare banconote di piccolo taglio, perchè il resto viene dato esclusivamente in Shekel. Le maggiori carte di credito sono accettate solo nei negozi, nei ristoranti e negli alberghi.

Lingua Pur essendo di dimensioni limitate, Israele ha il privilegio di ospitare una popolazione molto varia, di provenienze etniche culturali e sociali molto diverse. Le lingue ufficiali ed obbligatorie nelle scuole sono l’ebraico, l’arabo e l’inglese.

Apparecchi elettronici La corrente elettrica viene erogata ovunque a 220 volt. Le prese sono come quelle europee; nelle Case Nove le prese israeliane sono adattabili a quelle italiane purché prive del connettore centrale di messa a terra (devono essere spine a due). Altrimenti può essere utile un adattatore universale.

Vaccinazioni Nessuna vaccinazione è necessaria.

Assicurazione Il pacchetto comprende l’assicurazione medico-bagaglio Mondial Assistance, che offre una copertura di 10.000 euro per spese mediche e 500 euro per il bagaglio (con possibilità di aumentare il massimale). Non è compresa la polizza contro le penalità di annullamento.

Telefoni E’ conveniente telefonare in Italia dalle strutture Case Nove, rivolgendosi alla reception, ad un costo contenuto. Il prefisso internazionale per chiamare Israele è 00972. Il prefisso per chiamare l’Italia da Israele è 0039.

Festività In Israele le festività sono legate alla religione ebraica. Il giorno festivo è il sabato: ogni attività termina il venerdì pomeriggio in base all’orario dello Shabbat e riprende la domenica mattina. Per i musulmani il giorno festivo è il venerdì.

 

Pellegrinaggi in Terra Santa

 

 

La terra donata da Dio al suo popolo, e che oggi si fa rientrare nell’area identificata soprattutto dai cristiani come Terra Santa è la regione meridionale che comprende, in gran parte, l’attuale Stato d’Israele. Nei secoli questo lembo di terra ha assunto varie denominazioni quali: Terra di Canaan, Palestina, Israele, Terra Promessa, Terra Santa, Terra dell’Alleanza. Oggi lo Stato d’Israele ha raggiunto circa 7,8 milioni di abitanti che rappresentano un mosaico di gente con retroterra etnici, stili di vita, religioni, culture, e tradizioni di ogni genere.

 

 

Il territorio della Terra Santa

 

 

Il territorio della Terra Santa può essere suddiviso in quattro grandi aeree geografiche differenti, che corrispondono anche alle quattro zone climatiche: la fascia costiera che costeggia il mare mediterraneo e le pianure, la fascia montuosa centrale, le regioni aride e desertiche e la valle del fiume Giordano e la Valle dell’Arava. L’intero Stato d’Israele come estensione corrisponde, all’incirca, alla nostra regione Calabria, non superando una superficie di circa 22.000 Kmq. Dalle condizioni geofisiche è intuibile comprendere come tutto il territorio d’Israele e molto vario, si passa dalla verdeggiante e fertile Galilea alla più arida e desertica Giudea. Il Paese a est racchiude la cosiddetta Fossa Giordanica la quale raggiunge, nella zona del lago di Galilea, i 200 metri sotto il livello del mare per poi giungere al Mar Morto dove la depressione arriva fino ai 400 metri sotto il livello del mare.

 

 

La presenza di tante razze e culture fa emergere come anche le diverse religioni rendono quest’area del Medioriente oltremodo attraente e emozionante. Non a caso, Gerusalemme,  Yerushalayim (per gli ebrei),  Al Quds (la santa per i musulmani) è la capitale delle tre religioni monoteistiche, nella quale vivono tutti i figli di Abramo: cristiani, ebrei e musulmani.  E’ evidente che per noi cristiani è la terra nella quale è nato, vissuto, morto e risorto Gesù di Nazaret, è vissuta Maria la madre del Signore, Giuseppe il carpentiere padre putativo di Gesù, gli apostoli e i primi giudei cristiani che ci hanno tramandato la fede nell’unico vero Dio che ha tanto amato il mondo da donarci il suo Figlio, morto per tutta l’umanità e per ciascuno di noi riscattandoci dal peccato originale commesso dai nostri progenitori Adamo e Eva. Percorrere i luoghi legati alla vita terrena di Gesù, soffermarsi nei siti dove la Parola è stata annunciata comprendendo come Gesù sia l’unica «Via, Verità e Vita», suscita un’emozione spirituale incredibile, che in molti si manifesta con una sensazione d’incontro quasi fisico con il Maestro di Galilea. E’ innegabile, quindi, che per ciascun credente peregrinare in Terra Santa significa andare alla radice del suo essere cristiano, andare nell’unico luogo nel quale il Figlio di Dio, Gesù di Nazaret, si è incarnato «hic…verbum caro factum est». Il Santo Padre Paolo VI, in quest’anno ricorre il 50° anniversario del Suo pellegrinaggio in Terra Santa, ha definito la Terra Santa il «il quinto Vangelo». Conoscere questa terra, la sua storia millenaria, il suo ambiente umano, geografico e culturale contribuisce efficacemente a una più vitale comprensione del messaggio della Sacra Scrittura. Oggi si è si è determinati nel credere che accanto al progressivo sviluppo della Storia della Salvezza esista anche una Geografia della Salvezza.

 

 

E’ bello salutarci come sono soliti fare gli Ebrei, dopo il pellegrinaggio nella Città Santa, manifestando così il profondo anelito di voler sempre ritornare alle radici della loro fede: «l’anno prossimo a Gerusalemme».  

 

 

Pellegrinaggi

 

pellegrinaggi Che cos’è un pellegrinaggio? Pellegrinaggio è un percorso di conversione in cui l’uomo si mette in contatto con Dio. Lasciare il proprio ambiente, mettersi in cammino verso un traguardo al termine del quale non solo incontrare il Signore, ma ritrovare anche se stessi. Ecco le parole del teologo S.E. Mons. Bruno Forte su come il pellegrino deve vivere il suo cammino. Perché fare un pellegrinaggio?

 

La risposta a questa domanda parte dal cuore stesso della fede cristiana: i discepoli di Gesù non credono in un Dio astratto, generico, lontano dalla vicenda umana, ma nel Dio che è entrato nella storia, che ha parlato ai santi e ai profeti e si è fatto carne nella pienezza del tempo. Il cristianesimo non è la religione della salvezza dalla storia, ma della salvezza della storia, di una salvezza cioè che passa attraverso gli eventi e le parole intimamente connessi in cui si compie l’autocomunicazione divina. Ecco perché i luoghi in cui si è svolta la storia della rivelazione sono così importanti per la fede dei Cristiani: essi fanno comprendere meglio quanto Dio ha voluto dirci di sé, aiutandoci ad entrare nel Suo linguaggio ad assaporare in profondità le Sue parole. Le pietre dei Luoghi Santi nutrono la fede dei figli di Dio (in ebraico eben = pietra richiana ben = figlio, il che consente il gioco di parole che per esempio è evocato dalla frase di Gesù in Mt 3,9: “Vi dico che Dio può far sorgere figli di Abramo da queste pietre”). Come vivere il pellegrinaggio Perché il pellegrinaggio produca questi frutti è necessario prepararsi ad esso e viverlo nella maniera più intensa: è la stessa Scrittura che ci dice come. Lo fa attraverso i Salmi che venivano pregati e cantanti durante la salita a Gerusalemme, meta del continuo pellegrinaggio del popolo dell’Alleanza. Le condizioni necessarie sono così descritte: il pellegrino deve avere ben presente il suo punto di partenza, l’insieme cioè di quelle domande profonde, che sono alla base dell’angoscia esterna ed interna ad ogni cuore (si legga il Sal 120: “Nella mia angoscia …”)  Insieme a questa presa di coscienza, però, il pellegrino deve invocare gli occhi della fede per riconoscere il Pellegrino divino che cammina con lui, il Signore, custode d’Israele (Sal 121: “Il Signore è il Tuo custode”; in questo Salmo ritorna sei volte la radice del verbo shamar = custodire. Shomer è il custode). Il pellegrinaggio così intrapreso diventa memoria della vita: memoria della gioia e del dolore, delle speranze e delle delusioni, ma anche della fedeltà di Dio (Sal 123: guardare al Signore a partire dalla prova e Sal 124: far memoria della fedeltà di Dio che mai ci abbandona). La memoria della prova si traduce così nell’invocazione piena di speranza (Sal 125: alla stabilità di Gerusalemme e del credente, circondato dal Signore, si affaccia la violenza e la tentazione di usarla, ma nasce anche nel cuor l’invocazione della pace).  Facendo memoria della liberazione compiuta da Dio nei luoghi della storia della salvezza, si ravviva la speranza della liberazione futura e si guarda alla prova personale e collettiva alla luce della fedeltà potente del Signore (Sal 126). La memoria suscita così la confessione che tutto è grazia (Sal 127: è Dio che opera; se no invano faticano i costruttori…): con la fede il pellegrino conoscerà la beatitudine dell’uomo che teme il Signore e lo benedirà (Sal 128). La memoria del male ricevuto e la memoria della colpa invocano però soprattutto la riconciliazione: “Vi benediciamo nel nome del Signore” (Sal 129). Nel bellissimo Sal 130 si offre un compendio di tutto questo: al grido che sale dal profondo e si esprime nella “strofa del Tu”, vera e propria memoria della colpa (vv. 3-4), seguono la “strofa dell’io”, della speranza e dell’attesa (vv. 5-6), ed infine la “strofa d’Israele”, che canta l’esperienza della solidarietà del popolo redento (vv. 7-8). Il pellegrinaggio conduce così all’esperienza della pace che viene da Dio: con l’atteggiamento espresso dal Sal 131, il pellegrinaggio vive l’affidarsi perdutamente al Signore come bimbo nelle braccia della madre ed è in grado di testimoniare e cantare la speranza che non delude. Questo salmo è veramente figura della Pasqua in Cristo, via e meta di ogni pellegrinaggio. La pace dopo il pellegrinaggio La pace così ottenuta non riguarda solo l’individuo, ma crea una nuova fraternità dell’alleanza fondata sulle promesse di Dio (Sal 132). Il pellegrinaggio si apre ormai alla via del ritorno: il pellegrino saluta i compagni di viaggio e invita a benedire il Signore, mentre su di lui scende la benedizione di Dio (Sal 134). Sgorga dal cuore la lode alla misericordia dell’Eterno che trasforma e custodisce i nostri cuori nella nuova vita, operando in noi le meraviglie che ha compiuto nei nostri Padri (Sal 135). Il Sal 136 – la grande litania di ringraziamento – è in tal senso la vera preghiera del ritorno, la testimonianza dell’indimenticabile grazia vissuta dai pellegrini di Dio…

 

 

 

 

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  • L'offerta non comprende:

    € 35 quota d’iscrizione, bevande, mance da corrispondere in loco (circa 35€), extra a carattere privato, tutto quanto nn indicato alla voce “La quota comprende”.

  • Supplementi e Riduzioni:

    Camera Singola +20%.